Discipline
La danza creativa e la danzaterapia metodo Maria Fux
La
danza del metodo Maria Fux è una danza inclusiva che si rivolge a
persone di qualsiasi fascia di età (dai piccolissimi agli adolescenti,
adulti e persino anziani) e a persone con qualsiasi tipo di disagio
(psico-fisico, intellettivo, sociale). Il termine “terapeutico” non
intende in alcun modo associare questo tipo di danza alla psicologia,
alla medicina, o a una qualsiasi intenzione da parte del conduttore di
“curare”. Si tratta unicamente di un processo di tipo creativo e
artistico che diventa di per sé terapeutico per i risvolti positivi
nelle dinamiche di relazione, di integrazione, di scoperta delle proprie
potenzialità, di espressione della propria immaginazione e delle
proprie emozioni, e per una benefica influenza su capacità
psico-motorie, orientamento nello spazio, armonizzazione tra ritmo
interno e ritmo esterno.
Concetti
chiave del metodo Fux sono la trasformazione dei propri limiti (che
sempre possono esserci a qualsiasi livello fisico, psichico o
emozionale) dal “non posso” al “sì, posso”, il gioco e il creare con
piacere e bellezza, la semplicità di immagini e di linguaggio che deve
essere compreso da tutti, la verità intesa nel tentativo di incoraggiare
un processo di espressione spontaneo, libero ed essenziale, che davvero
parli di noi come siamo, più che un processo basato unicamente sulla
mera forma e sul virtuosismo. Il linguaggio del metodo Fux trae spesso
spunto dalla natura nei suoi aspetti più semplici: un sole che sorge, un
seme che cresce, la pioggia che cade, o dalla poesia stessa del vivere
umano.
La
musica è naturalmente importantissima, insieme all’invito ad ascoltarne
qualità e stimoli al movimento. Ma anche un’immagine senza suono può
essere stimolo alla danza, come il movimento delle onde del mare o una
foglia che cade, tanto che può essere rivolta ai non udenti. Per contro
la danza può dare sbocco a un altro tipo di espressione tramite un
disegno, una poesia, un canto, così da creare intrecci di linguaggi per
ampliare e unificare il nostro sentire.
Le
immagini e le parole acquistano così tanta importanza nel metodo che
questo in una fase più avanzata si presta anche alla creazione di
“storie o fiabe guidate”, ossia storie che, per bocca e su stimolo del
conduttore, vengono agite in danza dai partecipanti.